Dedicata alle ragazze che odiano svegliarsi presto.
Un lungo volo intercontinentale inaugurava l’alba di una giornata particolarmente rigida mentre il forte Maestrale soffiava sulla pista di un aeroporto ancora diradato. Tutto era misteriosamente silenzioso e tutto sembrava meravigliosamente fermo nel Tempo. In poco più di dieci anni, lei ebbe la sensazione che nulla fosse cambiato e che ogni ricordo nostalgico della sua vita precedente riaffiorasse sempre più nella sua memoria. La città si faceva più viva e sorprendentemente in fervore, quando ormai dominava sulla scena un’antica ed imponente struttura sorta durante gli anni della Dolce Vita: è lo Shevearly Palace. Il suo nome, etimologicamente mutato nei secoli ed originario di una leggenda legata al Nord America, è la celebrazione dell’Eterna Forza e Vanità femminile di cui lei ne sembrava particolarmente rappresentante. Quando il Concierge, aprendo la portiera della sua auto, le disse “Welcome back, Miss Shevearly!”, lei capì che questo viaggio rappresentava il ritorno di una lontana e splendida decade mai del tutto conclusa. Sullo sfondo di un opulento Grand Hotel ed il suo Girls Club, in cui ogni forma più eclettica dell’arte incontra un design lussuoso e contemporaneo, spicca una particolare personalità che sembra ricordare la scintillante proprietaria che lo possedeva: è sua figlia Shevearly con le sue camaleontiche ed eclettiche personalità. Nasce così una sensazionale sceneggiatura messa a punto sotto una prospettiva esuberante, lussuosa, stravagante, vanitosa ed allo stesso tempo delicata, romantica ed assolutamente glamour. La giovane donna parte alla volta di un viaggio emotivo ed emozionante nei suoi ricordi passati tra oggetti e fotografie, ricostruendo momenti infantili, capricciosi e spensierati durante iconici e frenetici parties come quelli svolti nel suo Palazzo negli Anni Novanta, confrontandoli alla nuova versione di sé in un’attitude più responsabile, sicura e dalla sussurrata sobrietà. È il dualismo comportamentale di questa figura la vera chiave di volta della narrazione e delle sue scelte. Per la Capsule Collection Fall/Winter 2024-25, viene presentata un’elaborazione di volumi e materiali provenienti dalla linea Timeless, l’iconico guardaroba essenziale e senza tempo che caratterizza l’idea di donna secondo Francesco Arduini, e dall’opulento e glamour mondo dei primi Anni Novanta, in completa contrapposizione ad una giovane ed austera visione dal tocco Luxury Punk Young Street. Il concetto di fragile viaggio introspettivo, storica famiglia matriarcale e manifestazione di un’eterna essenza vanitosa e mondana, vengono tradotti in un rapporto che vede come protagonisti da una parte la manifestazione di uno sfrenato lusso pubblico, esibizionista e borghese fatto di cappotti doppiopetto in morbidissimi velluti, completi sartoriali in charmelaine di purissima lana vergine pettinata, sensuali camicie in duchesse, gonne longuette in fil coupè laminati, stole e cappelli in faux fur di Mongolia, foulard bandoulière in tulle finemente ricamato e cascate di catene d’argento a simulare la scenografica alta gioielleria degli Anni Novanta, e dall’altra parte il valore più intimo ed essenziale della propria personalità nascosta fatto di linee semplici, moderne e dinamiche come morbidissimi completi in jersey di pura lana, avvolgenti abiti cappa in calda maglia tecnica, iconici minidress e longuette dress in cady tecnico, cappelli bucket hat in velluto e calde muffole doubleface. Tutto ulteriormente enfatizzato secondo una palette invernale giocata sulle differenti sfumature: dal nero più profondo al panna più delicato, dal blue royale più aristocratico all’azzurro polvere più infantile, dal lussurioso e corposo rosso al più passionale scarlatto, dal rilassante verde malachite al turchese più luminoso. S’intende dunque donare l’immagine di una vanitosa, sfacciata ed esibizionista femminilità dall’anima dolce, nostalgica e sofisticata in cui il misterioso rapporto tra questi, genera sapientemente una sensuale personalità e contemporanea linearità delle forme. Non si sta parlando solo di una storia basata sull’eterno ritorno alle origine ma di un vero e proprio viaggio introspettivo rivolto ad una nuova scoperta della propria essenza.
PROFESSIONAL CREDITS
Designer: Arduini Francesco
Stylist: Angelica Mattogno
Photographer: Davide Cecchini
Photographer Assistant: Davide Valente
Make Up Artist: Simona Brigante
Model: Maria Camilla Brandenburg
Model: Nicole Piazzetta
Shooting Location: Palazzo Ripetta